Al carcere di Padova la premiazione del concorso "scrittori dentro", in collaborazione con i Cappuccini
Scrivere nasce dal bisogno di comunicare se stessi e con se stessi. In carcere come fuori. Sorprende che ad interpretare il proprio vissuto sia chi prima non l'ha fatto mai. Persone che fuori magari nemmeno hanno finito le scuole. Tra i premiati anche un sammarinese: ha colpito la giuria la positività che esplode dalle rime vernacolari di Caludio Raschi, che dai Cappuccini ha esaltato la positività della vita. Sarà la delegazione che ha accompagnato a Padova il segretario Morganti a consegnargli il suo attestato. La premiazione nell'auditorium che si affaccia sul corridoio affrescato dai detenuti, nel corso di uno dei laboratori che ne ha fatto una delle eccellenze italiane. Due realtà carcerarie insieme per rinnovare il principio costituzionale della finalità rieducativa della pena. All'angolo il morbo odioso del niente da fare. Il più temuto dietro le sbarre. L'altro è quello dell'esclusione sociale.
Nel video le interviste a Angelo Mengheretti e Salvatore Pirruccio, direttore del carcere di Padova.
Sara Bucci