Un piccolo Stato, di 30mila abitanti e 60 chilometri quadrati, che pure sta compiendo significativi passi in avanti nel settore della cardiologia. Lo dice “Circulation”, l’organo ufficiale dell’American Heart Association, la maggiore società di cardiologia al mondo.
La prestigiosa rivista ha intervistato il dirigente, Liano Marinelli, che ha spiegato come l’unità cardiologica sammarinese, nell’ospedale di Stato, può contare su un reparto di 6 letti. Ed oltre alle procedure standard, può eseguire quelle di alta specializzazione, come le procedure elettrofisiologiche e l’ecografia transeofagea. In ospedale si impiantano, sui pazienti, anche pacemaker e defibrillatori.
Per altre procedure San Marino si appoggia agli ospedali italiani più vicini, ad esempio per il laboratorio di emodinamica, che l’ospedale non ha ancora anche se fa parte dei progetti futuri, c’è Villa Maria Cecilia di Cotignola, e per le urgenze c’è Rimini. Ma è soprattutto sulla prevenzione che punta la società sammarinese di cardiologia, che conta 45 membri, gli stessi che ha il Lussemburgo.
Il Progetto Cuore, che oggi conta 600 volontari, su 30mila abitanti, in grado di usare i defibrillatori, “vuol dire – spiega il dottor Marinelli – che siamo riusciti ad educare una consistente fetta della popolazione”.
La prestigiosa rivista ha intervistato il dirigente, Liano Marinelli, che ha spiegato come l’unità cardiologica sammarinese, nell’ospedale di Stato, può contare su un reparto di 6 letti. Ed oltre alle procedure standard, può eseguire quelle di alta specializzazione, come le procedure elettrofisiologiche e l’ecografia transeofagea. In ospedale si impiantano, sui pazienti, anche pacemaker e defibrillatori.
Per altre procedure San Marino si appoggia agli ospedali italiani più vicini, ad esempio per il laboratorio di emodinamica, che l’ospedale non ha ancora anche se fa parte dei progetti futuri, c’è Villa Maria Cecilia di Cotignola, e per le urgenze c’è Rimini. Ma è soprattutto sulla prevenzione che punta la società sammarinese di cardiologia, che conta 45 membri, gli stessi che ha il Lussemburgo.
Il Progetto Cuore, che oggi conta 600 volontari, su 30mila abitanti, in grado di usare i defibrillatori, “vuol dire – spiega il dottor Marinelli – che siamo riusciti ad educare una consistente fetta della popolazione”.
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