Segreteria alla Sanità al lavoro per mettere in sicurezza il sistema sanitario sammarinese dopo l'emergenza Coronavirus. “Il Covid non fa più paura – dice il segretario Ciavatta – ora siamo in una situazione completamente diversa e dobbiamo concentrarci sulla reimpostazione della sanità nel medio-lungo termine. Per prima cosa elimineremo le misure restrittive per il Covid, come il divieto di uscire con febbre superiore a 37,5°C”. Tre le direttrici da seguire, temi su cui è già iniziato il confronto in maggioranza: innanzitutto un nuovo atto organizzativo dell'Iss. “L'ultimo risale al 2004, un'era geologica fa – spiega Ciavatta –. La nostra sanità deve essere moderna e stare sul mercato (che non vuol dire privatizzare). Ci sarà inoltre un riordino delle varie sezioni e dei fabbisogni”.
La riforma del Fondiss è il secondo punto e infine c'è il problema più grande: supplire alla carenza di medici, preoccupazione comune anche al sistema italiano. Per farlo – secondo Ciavatta – bisogna puntare anche sulla libera professione, per far sì che “i nostri medici possano espletarla all'interno dell'ospedale e per attrarre ulteriori medici in Repubblica”. Sul testo del provvedimento è già in atto un confronto con il Comitato esecutivo e la struttura dell'Iss e con la maggioranza. “Proposta sacrosanta che sposiamo completamente – plaude Antonio Battistini, presidente dell'Associazione medici ospedalieri –. Sarebbe un elemento di grande attrattività, anche grazie all'attrezzatura all'avanguardia di cui è dotato il nostro ospedale. La popolazione e la politica non devono guardare a questa scelta con timore, perché sarebbe un incentivo per i medici già impiegati a San Marino e potrebbe anche risolvere il problema della carenza di personale”.