Carta di residenza, la Segreteria agli Esteri smentisce gli allarmi e si dice disponibile ad ogni chiarimento
La maggior parte degli stranieri che vivono in Repubblica ignora di cosa si tratti. Qualcuno lo ha scoperto casualmente, e ha drizzato subito le antenne. Allarmato, c’è chi ha scritto e-mail alle redazioni di giornali e tv, puntando il dito contro un nuovo documento chiamato “Carta di residenza” che costa 60 euro e che si aggiunge a carta d’identità e patente. Si temeva fosse obbligatorio, che richiedesse impronte digitali, e che prevedesse per chi ne fosse sprovvisto fino a mille euro di multa. Ma la Segreteria agli Esteri calma subito gli animi. “E' uno strumento che esiste in tutti i paesi europei”, anche se ha nomi diversi. In realtà pare nato per permettere ai cittadini residenti sul Titano provenienti da paesi extra Schengen di circolare liberamente in Europa. “Da quando sono cambiate le normative Schengen – spiegano dalla Segreteria – la presenza in Italia senza ulteriore visto era tollerata”. Da qualche anno, però, non è più possibile. San Marino è quindi chiamata, come altri, a rispondere alle disposizioni a livello europeo. Proprio per definire un documento accettabile da Europa ed Italia sono stati predisposti incontri specifici. Il problema non si pone per il cittadino comunitario residente sul Titano in possesso di un proprio documento nazionale. Ma la legge sammarinese non prevede distinzione tra cittadini comunitari ed extra. Da qui la scelta di non rendere la Carta di Residenza obbligatoria. Non verranno inoltre prese le impronte digitali. Non ci sono infatti ancora le attrezzature, ma tra pochi anni il Titano dovrà adeguarsi e richiederle a tutti coloro che vorranno il passaporto, sammarinesi compresi.
Monica Fabbri
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