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Caso Enea Bruschi: la Cassazione ribalta la sentenza d’appello

29 set 2007
Suprema Corte di Cassazione
Suprema Corte di Cassazione
La Corte d’appello di Bologna aveva emesso una sentenza molto più severa: omicidio volontario e quindi 14 anni di carcere. Tutto sbagliato, per la Cassazione che ha emesso la sentenza che conferma il giudizio di primo grado.
Enea Bruschi in attesa della sentenza definitiva ha trascorso un periodo in comunità di recupero per sconfiggere la dipendenza da stupefacenti e ora sta cercando di tornare alla normalità. Chissà se l’accusa tenterà di chiedere un nuovo pronunciamento della magistratura. Il terzo è l’ultimo grado di giudizio e quindi dovrebbe essere il defintivo.
La famiglia Bruschi - al centro negli ultimi anni di tante, troppe vicende spiacevoli e dolorose – questa volta può tirare un sospiro di sollievo. Enea è colpevole dell’investimento mortale del viado, ma non voleva uccidere e quindi potrà restare libero.

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