La castagna "referendaria” storia di un marchio tra due regioni

La castagna "referendaria” storia di un marchio tra due regioni.
La farina scura e dolciastra di castagne piccole bagnate nel sottobosco dei castagneti secolari serviva a fare il pan di legno dei poveri e il castagnaccio: il Gentile o Marrone del Montefeltro è il prodotto d’eccellenza di quella dispensa della natura, madia piena di sapori e odori della tradizione popolare, che è la collina feretrana.
Pianta autoctona dicono gli “autonomisti” seppur di provenienza esotica dalla lontana Asia Minore, i romani l’hanno piantata e i benedettini coltivata, la gente per secoli l’ha mangiata nella Marca Alta e alle pendici del Montefeltro - facendone una piacevole necessità - i Duchi l’anno cucinata con la cacciagione del posto (cinghiale e capriolo) proprio come oggi.
“Ballotte” lessate o “caldarroste” sotto la cenere raccolte e conservate in ricciaia sotto il fogliame naturale e i ricci secchi, bagnate, ovvero “curate” in acqua e debitamente asciugate: così, solo qui in valle.

Francesco Zingrillo

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