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Cellulari e cervello: l’esperta ci spiega i danni negli adulti e bambini. Ma semplici precauzioni possono fare la differenza

Cellulari e cervello: l’esperta ci spiega i danni negli adulti e bambini. Ma semplici precauzioni possono fare la differenza.

L’uso prolungato del telefono cellulare può causare tumori alla testa. Lo sostiene la Corte d’Appello di Torino che ha confermato la sentenza di primo grado del Tribunale di Ivrea sul caso sollevato da un dipendente Telecom Italia colpito da neurinoma del nervo acustico. Per i giudici c’è un nesso con l’utilizzo frequente del telefono fatto dal lavoratore per 4 o 5 ore al giorno.
L’istituto Ramazzini ha condotto un importante studio, il più grande mai realizzato su radiazioni a radiofrequenza. Benedetta de Mattei ha incontrato la dott.ssa Fiorella Belpoggi - direttrice scientifica dell’Istituto Ramazzini di Bologna e leader dello studio - per capire quali siano i reali rischi a cui siamo sottoposti e le precauzioni da utilizzare per evitare danni.

Come si è svolto lo studio Ramazzini e quali risultati avete ottenuto?
Abbiamo condotto un esperimento per studiare l’impatto dell’esposizione su cavie da laboratorio ai livelli di radiazioni a radiofrequenza prodotti da ripetitori e trasmettitori per la telefonia mobile ad intensità di campo simili a quelle a cui anche noi siamo esposti. I risultati dello studio sono stati gli stessi di quelli riscontrati nello studio americano sui telefoni cellulari, condotto dal National Toxicologic Program. Entrambi gli studi hanno infatti messo in evidenza l’aumento di tumori del cervello, di neurinomi e comunque di tumori delle cellule che rivestono i nervi.

Nel nostro studio 2448 ratti sono stati esposti a radiazioni GSM da 1.8 GHz (quelle delle antenne della telefonia mobile 3G) per 19 ore al giorno, dalla vita prenatale fino alla morte spontanea.

Abbiamo svolto lo studio simulando l’esposizione alle antenne della telefonia mobile a delle intensità di campo speculari a quelle a cui sono sottoposti quotidianamente gli uomini nell’ambiente di vita e lavoro, cioè 5, 25 e 50 V/m.

Consideri che in Italia sono ammessi nelle abitazioni e nei luoghi con permanenza superiore alle 4 ore, come le scuole o gli uffici, 6 V/m con un massimo di 20 V/m. Ma poiché questi valori vengono calcolati nell’arco delle 24 ore ci sono sicuramente nell’arco della giornata dei picchi da 50 V/m, e noi abbiamo dunque studiato la reale esposizione che l’uomo ha. Io credo a questo punto che almeno un principio di cautela debba essere adottato, non aumentando l’esposizione delle persone ma mantenendo semplicemente i livelli attuali presenti in Italia, che sono tra i più cautelativi del mondo, ossia tra i 6 e 20 V/m.

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Oggi c’è grande allarmismo sull’arrivo della rete 5G.
Il 5G va gestito e governato come tutte le tecnologie. Non essendo ancora stati fatti studi adeguati a riguardo è un gran bugiardo chi sostiene che il 5G non sia pericoloso cosi come è un gran bugiardo chi dice che non lo sia perché la realtà è che ancora non lo sappiamo.

Per evitare i danni delle radiazioni oggi quali precauzioni ci consiglia?
-È importante prima di tutto non tenere i cellulari troppo vicini al corpo; uno dei dati più sicuri è quello sulla fertilità maschile, gli spermatozoi diminuiscono di numero e di motilità e quindi è bene tenere i cellulari lontani, in particolare dai testicoli, cosi come anche dal seno nelle donne.
-Utilizzare gli Auricolari via cavo ma non il bluetooth che usa le onde elettromagnetiche come il telefono.
-Evitare di telefonare quando la copertura è scarsa, soprattutto in situazioni in cui il cellulare è in movimento (in macchina o in treno) perchè per riuscire a rimanere collegato alla rete la potenza del segnale è maggiore ed emette più radiazioni.
-Evitare di telefonare, se non lo si fa con auricolare, in treno o in autobus cioè negli spazi dove il metallo attorno non fa uscire le onde, e ci sono 60/70 telefonini attivi tutti insieme.
-Non tenere mai il telefono sotto il cuscino e metterlo in modalità aerea di notte.
-Spegnere il Wi-Fi di notte, quando non lo si usa, a titolo precauzionale. 
-Stare attenti al fatto che il segnale Wi-Fi di casa sia circoscritto alla stanza dove si lavora e che non arrivi fino alle camere da letto o al resto della casa perché può apparirci comodo ma può essere pericoloso. Tra l’altro dotare di cablaggio tutte le stanze ha un costo piuttosto limitato.
-Soprattutto non darlo ai bambini e se proprio si vuol far vedere sul tablet o sul telefono un cartone animato è bene prima scaricarlo, poi disconnettersi da internet e solo dopo darglielo, senza rimanere collegati.

Si parla molto dei rischi degli smartphone per i bambini, quali sono?
Nei bambini i rischi sono molto maggiori poiché sono dotati di cellule non ancora differenziate e questo li rende più vulnerabili. Inoltre, sono costituiti al 70% di acqua su cui le microonde agiscono e quindi sono più suscettibili.
Purtroppo i bambini di oggi sono esposti a queste radiazioni sin dal concepimento, lo sono nella pancia della mamma e lo saranno per tutta la vita. E questo è un problema che ci dobbiamo porre.

L’utilizzo dei telefoni cellulari ha forti influenze anche sugli aspetti psicologici, c’è assuefazione, i bambini che si abituano a giocare con questi mezzi non usano più una costruzione o altre attività che richiedano un po' di ingegno. Il cervello diventa in tal modo passivo e questo da un punto di vista dell’intelligenza è davvero molto pericoloso. Mi dicono inoltre che si sono già registrate, da parte di psicologi, delle dipendenze importanti per cui la maggior parte dei ragazzi non riesce più a stare senza telefonino; c’è è inoltre oggi una grande difficoltà di concentrazione cosi come vi è spesso un’iperattività, una confusione mentale, dovuta all’eccesso di informazioni acquisite. Non dimentichiamo poi il rischio a cui vanno incontro di essere adescati in situazioni compromettenti e poche sane. Anche sul lavoro i giovani fanno fatica a stare attenti, si è sottoposti ad un stress continuo poiché stare collegati mentalmente con ciò che si sta facendo insieme all’idea che la fidanzata o un amico stia mandando un messaggio o ci stia cercando non è sano. È un eccesso di comunicazione che comporta dei veri rischi per la salute.


Benedetta de Mattei

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