Centrale del latte: dalla Csu "massimo riserbo" sul futuro dei lavoratori, nelle scuole le forniture proseguono
Nessun commento dalle organizzazioni sindacali sul futuro dei dipendenti della Centrale del Latte. Con la fine del 'monopolio' sul Titano e il possibile aumento della concorrenza, si inizia a ragionare sugli ipotetici effetti del cambiamento, in primis sul piano occupazionale. La Csu mantiene il “massimo riserbo – dice - per la tutela dei lavoratori”. 14 sono i dipendenti. “Stiamo facendo la nostra parte”, fa sapere la Federazione unitaria industria.
Sul fronte delle scuole, rifornite di latte e prodotti affini dalla Centrale sammarinese, nulla cambia. L'appalto, infatti, rimane in vigore fino alla fine dell'anno scolastico, come fanno sapere dal Dipartimento Istruzione. Dal nido alle elementari, si consumano soprattutto yogurt e formaggi, oltre al latte usato principalmente per la preparazione di alimenti. La questione del 'monopolio', spiegano dal Dipartimento, non incide sugli appalti. Per essi viene preso in considerazione, tra le altre cose, che il prodotto sia distribuito da aziende locali e che si impieghino lavoratori del territorio.
Nel frattempo, si attende che tutte le Giunte di Castello si pronuncino sull'intenzione, avanzata dalla Centrale di Cesena, di rifornire di latte la Repubblica con il metodo della “tentata vendita”, cioè la vendita diretta a negozianti o in strada. Ogni Castello - per semplificare - autorizzerà o meno i mezzi dell'impresa a svolgere l'attività di vendita sul suo territorio. La stessa Centrale cesenate fa sapere di essere già in contatto con i supermercati sammarinesi per, invece, una distribuzione di latte tramite ordini. Altri loro prodotti, ad esempio i formaggi, erano già in vendita sul Titano.