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Cervello in salute, attenzione alle abitudini sbagliate: le 4 strategie dell'esperto per farlo funzionare al meglio

La salute cerebrale dipende molto da come viviamo. Contro abitudini sbagliate che possono comprometterne l'efficienza, ecco alcune mosse in grado di salvaguardare le nostre capacità cognitive negli anni

Cervello in salute, attenzione alle abitudini sbagliate: le 4 strategie dell'esperto per farlo funzionare al meglio.

Un cervello sano ed efficiente è indispensabile per vivere la nostra vita al meglio e il più a lungo possibile. Si tratta di uno degli organi più complessi e delicati del nostro corpo che, come tutto il resto, non è insensibile all'età che avanza. Tuttavia esistono delle strategie concrete che possiamo attuare per evitare la degenerazione cerebrale, a tutte le età. Ne abbiamo parlato con Paolo Calabresi, Professore ordinario di Neurologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Neurologia della Fondazione del Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma.

Professore, quali sono le sane abitudini quotidiane - o strategie - da adottare per un cervello in salute a lungo negli anni?

Questa è una domanda importante perché le strategie per proteggere il cervello sono particolari ma ricalcano le strategie per proteggere la nostra salute in senso generale.

  1. ATTIVITA' FISICA: La prima strategia da adottare è cercare di effettuare una quasi continua, se non continua, attività fisica, da svolgere non necessariamente in palestra. Può essere anche una camminata - magari non troppo blanda ma svolta a passo sostenuto -, che porti anche a un certo dispendio energetico e a un minimo di aumento della frequenza cardiaca. Attività fisica che dovrebbe essere svolta almeno tre volte a settimana, possibilmente all’aperto - come ad esempio in un parco - per godere, oltre che del beneficio fisico-muscolare, di un benessere estetico: il parco verde rappresenta infatti una ricompensa importante per il nostro cervello. Farlo con una certa assiduità, non necessariamente tutti i giorni.
  2. MANTENERE UNA VITA SOCIALE E COGNITIVA ATTIVA. Soprattutto gli anziani tendono a ridurre i contatti sociali e gli incontri fra amici, oltre agli impegni lavorativi. Spesso vanno in pensione e non compensano la mancanza di attività lavorativa, e la relativa socialità, con un impegno in attività di volontariato. Invece mantenere una rete di contatti sociali umani è fondamentale. Come è fondamentale svolgere attività cognitiva: non solo utilizzare il computer, ma una lettura attiva. Mantenere la capacità critica; ad esempio, una volta letto il capitolo di un romanzo, sarebbe opportuno cercare di fare una breve sintesi. Altrimenti molto spesso è solo una lettura passiva che non comporta un impegno attivo da parte del soggetto.
  3. UNA DIETA EQUILIBRATA. Che si articoli almeno in tre pasti al giorno: una colazione ricca, con proteine e carboidrati, per iniziare bene la giornata. Il classico pranzo mediterraneo è da sconsigliare se inteso come pranzo pesante, mentre non c'è nessun problema ad un consumo di pasta o riso, magari associato a verdure e frutta. Alla sera, invece, possiamo consumare proteine animali e vegetali. E’ importante, infatti, soprattutto per gli anziani prevenire la sarcopenia che può manifestarsi per carenze di apporto proteico.
  4. PREVENIRE I FATTORI DI RISCHIO. Non solo cerebrovascolari, ma in senso generale, cardiovascolari. Ci sono infatti dei fattori di rischio che sono modificabili. L’età non è fra questi - ovviamente - mentre possiamo agire su:

- Peso corporeo: evitare di rientrare nel range dell’obesità;
- Ipertensione arteriosa: qualora ci sia questa condizione patologica va controllata e trattata;
- Diabete: oltre alla dieta, quando necessario - sotto la guida del medico di famiglia e dell'esperto dietologo-endocrinologo -, si può in qualche modo trattare e prevenire il diabete con una dieta adeguata;
- Le dislipidemie: oggi abbiamo farmaci che ci possono permettere, oltre all’attività fisica, di controllare livelli alterati di colesterolo e trigliceridi nel sangue;
- Evitare il fumo di sigaretta.

Questo insieme di fattori è fondamentale per mantenere il nostro cervello. Sono gli stessi fattori che servono per mantenere sani i nostri organi o i nostri muscoli. Per il cervello c’è qualcosa in più: quella gioia che ci viene data dai rapporti umani, dal ritrovare interessi in alcune attività intellettuali. C’è chi si iscrive ad un’università che non ha avuto modo di frequentare in età giovanile.

E per quanto riguarda i giovani?

Ovviamente quando parliamo di cervello sano, non parliamo solo di anziani ma parliamo anche di giovani. Per loro valgono alcune regole particolari:

Parliamo ora di coloro che si trovano nella piena attività lavorativa:

Le esigenze variano. Dopo giovanissimi e anziani parliamo di persone coinvolte nella piena attività lavorativa come ad esempio le mamme, che cercano di dividere il proprio tempo in modo anche un po’ nevrotico fra famiglia, figli e attività lavorativa. Questo può spesso portare a momenti di stress e depressione o calo dell’umore. Quando ci sono questi parametri - insonnia, ansia, depressione o calo dell’umore - è necessario fermarsi, riflettere e comprendere che probabilmente una diversa organizzazione - spesso non facile - è necessaria per gestire tutti gli impegni della vita. Essere sereni in famiglia e con i figli è un fattore che evita le frustrazioni di una quotidianità fatta di stress e di rincorsa al tempo. Fonti di disagio e di stress possono compromettere infatti l’efficienza del nostro cervello.

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