Osama Bin Laden: il capo storico di Al Quaida, il nemico pubblico numero uno, l’uomo più ricercato al mondo. E’ lui il mandante degli attentati dell'11 settembre contro le Torri Gemelle di New York e contro il Pentagono a Washington. Una responsabilità rivendicata solo tre anni dopo. E c’è sempre lui, secondo l’FBI, dietro ad alcuni tra gli attentati più sanguinosi compiuti contro cittadini americani: gli attacchi contro le ambasciate Usa di Dar es Salaam, in Tanzania, e di Nairobi, in Kenya nel '98, in seguito ai quali morirono oltre 200 persone. Sulla sua testa il Dipartimento di Stato americano aveva messo una taglia di 50 milioni di dollari. Doveva essere catturato, vivo o morto. Osama Bin Laden nasce a Riad il 10 marzo del 1957, da un yemenita, Muhammad bin Awad bin Laden, e da una siriana, Hamida al Attas, sua decima moglie. Suo padre, ricco costruttore, è in stretti rapporti con la famiglia reale saudita. Laureatosi in Economia presso l'università di Gedda, consegue anche un diploma in ingegneria civile. A 22 anni la svolta: si avvicina ai Mujahidin afghani, allora in guerra contro il loro governo appoggiato dall'Unione Sovietica, ed organizza il Mak, un movimento che convoglia risorse, armi e combattenti a sostegno dei ribelli afghani. Quando lascia il Mak si avvicina all’ appena nata organizzazione terroristica di Al Qaida. Nonostante in patria, l’Arabia Saudita, venga osannato come un eroe, si trasferisce in Sudan. Lì amplia il suo raggio d'azione fino a dare ad Al Qaida i contorni di un'organizzazione internazionale, con attività e radicamenti nel mondo intero: Africa, Asia, Europa, Stati Uniti. Il 23 febbraio del 1988, insieme ad altri quattro firmatari, tra cui l'emiro Ayman al-Zawahiri, Bin Laden sigla la prima 'fatwa', un proclama religioso in cui si sostiene che "uccidere gli americani e i loro alleati, civili e militari, è un dovere individuale per ogni musulmano che possa farlo in ogni Paese ove sia possibile". In nome dell'Islam. Il primo presidente americano ad agire direttamente contro di lui è Bill Clinton, che ordina il congelamento dei suoi beni. Sulla sua testa viene posta una taglia di 25 milioni di dollari. Tre anni dopo, l'11 settembre 2001, l’attentato che cambierà le sorti del mondo. Bin Laden era l’uomo più ricercato, ma sapeva nascondersi bene. Fino ad oggi.
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