Chiesa e gay, l'associazione "Nuova proposta" sogna più inclusione
Omosessuali e cattolici. Parrebbe un ossimoro, non così per gli appartenenti all'associazione “Nuova proposta”, che non si arrendono per essere riconosciuti dalla Chiesa che però, al momento, non li vuole: “Per noi avere fede – spiega Andrea Rubera – non è come appartenere a un club, ha più qualcosa a che fare con la famiglia. Si può litigare, ma l'amore resta e, nel caso, si cerca di cambiarla dal di dentro”.
Andrea da 30 anni ha un compagno, divenuto poi suo marito in Canada nel 2009. Hanno 3 figli, tutti battezzati, frequentano la parrocchia, vanno a messa: in Canada sarebbero una famiglia, qui no. Per lui, aver sentito Papa Francesco nominare la parola “gay”, è stata una rivoluzione, e sogna una Chiesa più inclusiva, che anzitutto spieghi ai genitori come accogliere i figli omosessuali, senza trattarli da malati. Ritiene però che se la Chiesa non cambierà, non lo farà nemmeno la politica e in Italia non si avranno mai più diritti.
Francesca Biliotti
Nel video l'intervista a Andrea Rubera, rappresentante di “Nuova Proposta”