Federico Albertini, l'insegnante italiano di cui non si aveva notizia dal sisma che sabato notte ha colpito il Cile avrebbe comunicato all’ambasciata italiana a Santiago che sta bene, ma i suoi familiari dall’Italia non riescono a contattarlo. Il numero dei morti causati dal terremoto e dal conseguente maremoto è ineluttabilmente destinato ad aggravarsi. Nel porto di Constitucion, città devastata dallo tsunami, la situazione "è tragica" ma l'onda anomala "ha colpito molte altre località della costa", ha fatto sapere il Ministero dell’Interno cileno. Il bilancio ufficiale dei morti è salito a 711. Indeterminato il numero dei dispersi. Il Governo cileno ha deciso di inviare 10.000 soldati nelle zone maggiormente colpite per estrarre i sopravvissuti dalle macerie ed anche per contrastare i diffusi episodi di sciacallaggio. Sono intanto salite a 140 le scosse di assestamento - superiori a 4.5 gradi Richter - dopo quella più violenta di magnitudo 8.8. La gravità della situazione ha spinto il governo cileno a chiedere gli aiuti internazionali che in un primo tempo aveva rifiutato nella convinzione di poter fronteggiare da solo la situazione.
Luca Salvatori
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