Molti esperti della Cina e giornalisti hanno denunciato attacchi informatici di una violenza senza precedenti alle loro comunicazioni su internet, in coincidenza con l'apertura del 18/mo Congresso del Partito comunista cinese, che ha dato il via ai suoi lavori ieri a Pechino. Lo riferisce il sito web The Next Web (Tnw), che cita tra le vittime Patrick Chovanec, un economista esperto di Cina che insegna all'Università Tsinghua di Pechino. Sotto attacco sembrano essere i siti di tutti i Virtual Private Network (Vpn) che vengono usati da milioni di cinesi e di stranieri che vivono in Cina per aggirare la "grande muraglia" della censura. Senza Vpn - che permettono agli utenti di collegarsi direttamente a server che si trovano all'estero e non sono soggetti alla censura cinese - non è possibile accedere ai siti internazionali di comunicazione sociale, come Twitter e Facebook. Un portavoce di Witopia, un Vpn molto usato in Cina, ha dichiarato che il sito sta subendo in questi giorni "uno degli attacchi più violenti della sua storia". Decine di utenti di diversi Vpn in Cina hanno confermato all'ANSA di aver da qualche giorno serie difficoltà ad accedere ai Vpn che usano abitualmente.
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