Un giornalista del New York Times, Chris Buckley, è stato di fatto espulso dalla Cina e un altro, Philip Pan, è in attesa del visto da marzo. Lo ha affermato lo stesso giornale, sottolineando che "i problemi di visto emergono mentre il governo sta mettendo sotto pressione i mezzi di comunicazione stranieri per le indagini svolte sulle finanze dei principali leader cinesi, un argomento delicato". Il Nyt ricorda che "sia il sito web in cinese che quello in inglese del New York Times sono stati bloccati dalla censura il giorno in cui è stata pubblicato un' approfondita inchiesta sulle ricchezze della famiglia del premier Wen Jiabao, e ancora lo sono". Il giornale ricorda anche che la stessa sorte è toccata al sito dell'agenzia Bloomberg, che in giugno ha diffuso un' inchiesta sulle finanze della famiglia dell' attuale segretario del Partito Comunista Cinese, Xi Jinping. Chris Buckely, arrivato ad Hong Kong, definisce la sua situazione è "complicata" ma non è "sicuro che si debba parlare di espulsione". Il suo visto, scaduto il 31 dicembre, non è stato rinnovato e il giornalista è stato costretto a lasciare il Paese. "Fino ad oggi, non ho notizie del via libera alla mia domanda di rinnovo", ha dichiarato. Buckley, 45 anni, da 15 in Cina, considerato uno dei migliori reporter stranieri nel Paese, é passato in ottobre dall'agenzia Reuters al New York Times.
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