Sembrerebbe essere un caso di esterovestizione. L’accusa rivolta a Cipollini - omessa dichiarazione dei redditi - è infatti analoga a quella rivolta, da agenzia delle entrate e guardia di finanza, alla Karnak e all’Eukanuba.
Per le fiamme gialle di Lucca, in sintesi, il "re Leone" avrebbe simulato di risiedere e di svolgere la sua attività Montecarlo, tra il 2000 e il 2004, al solo scopo di sfuggire al fisco italiano.
La vicenda lambisce anche San Marino perché Cipollini, tra il 2000 e il 2002, risultava essere dipendente della ditta di Serravalle Sajsport srl, che faceva capo alla Saeco, la squadra per cui il campione del mondo 2002 correva in bicicletta. Complessivamente, secondo l’accusa, Cipollini avrebbe evaso tasse su un imponibile - guadagnato tra il 2001 e il 2004 - di circa 5 milioni di euro. L’omessa dichiarazione dei redditi potrebbe, però, essere sanata. Se infatti Cipollini versasse, spontaneamente, al fisco un milione mezzo di euro, eviterebbe il processo.
Per le fiamme gialle di Lucca, in sintesi, il "re Leone" avrebbe simulato di risiedere e di svolgere la sua attività Montecarlo, tra il 2000 e il 2004, al solo scopo di sfuggire al fisco italiano.
La vicenda lambisce anche San Marino perché Cipollini, tra il 2000 e il 2002, risultava essere dipendente della ditta di Serravalle Sajsport srl, che faceva capo alla Saeco, la squadra per cui il campione del mondo 2002 correva in bicicletta. Complessivamente, secondo l’accusa, Cipollini avrebbe evaso tasse su un imponibile - guadagnato tra il 2001 e il 2004 - di circa 5 milioni di euro. L’omessa dichiarazione dei redditi potrebbe, però, essere sanata. Se infatti Cipollini versasse, spontaneamente, al fisco un milione mezzo di euro, eviterebbe il processo.
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