“Un'innovazione lungimirante”. Così la Reggenza ha definito l'istituzione – nell'ottobre del 2003 - del Collegio Garante. C'erano davvero tutte le massime Autorità questa mattina a Palazzo Pubblico. Magistrati, membri dell'Esecutivo, consiglieri, l'Ambasciatore d'Italia. Un'occasione per ripercorrere le tappe più importanti di questo Organismo. “Dopo 15 anni – ha affermato il Presidente, Giovanni Guzzetta – possiamo dire con orgoglio che siamo pienamente inseriti nell'architettura costituzionale di San Marino”. Guzzetta ha anche annunciato che da oggi, sul sito del Collegio Garante, è disponibile una raccolta di massime non ufficiali di tutte le decisioni adottate in questi 3 lustri. Il Segretario di Stato Guerrino Zanotti – dal canto suo - ha ringraziato i membri dell'Organismo, per la professionalità dimostrata. “In quest'ultimo periodo – ha aggiunto – in cui lo scontro politico è forte, le decisioni del Collegio sono state vissute come elemento non solo dirimente, ma anche di superamento delle polemiche”. Tra gli interventi quelli di Isidre Molas Battlori - Presidente del Tribunale Costituzionale di Andorra –, e del Giudice della Corte Costituzionale italiana, Augusto Antonio Barbera, che ha auspicato una collaborazione bilaterale - e nell'ambito degli organismi internazionali - con gli omologhi del Titano. Da lui anche un omaggio al primo Presidente del Collegio dei Garanti: Giorgio Lombardi, spentosi nel 2010. L'istituzione del Collegio dei Garanti – hanno sottolineato i Capi di Stato – è stata considerata “il cambiamento più audace e difficile in quegli anni”. La Reggenza ha inoltre affermato di ritenere “importante che il Collegio si immedesimi pienamente nella realtà in cui esso incide”. E poi una proposta: istituire una sede, o una procedura, affinché la Reggenza possa ricevere, da questo Organismo, consigli e pareri tecnici di natura costituzionale. Attesa la “lectio” di quello che si può considerare l'ospite d'onore di questa cerimonia: il Presidente della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo. Guido Raimondi si è soffermato in particolare sull'importanza del dialogo, tra l'organismo di Strasburgo, e le varie Corti Costituzionali nazionali. San Marino, in questo senso, ha già fatto tanto: essendo stato il primo Paese a ratificare, nel 2015, il Protocollo numero 16 alla Convenzione europea dei Diritti dell'Uomo, che prevede – una volta che sarà entrato in vigore – l'istituzionalizzazione di questo dialogo.
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