La voce girava da qualche giorno e questa mattina la notizia è stata riportata dal quotidiano Tribuna. Giulio e Carlo, figli di Attilio Caramaschi amministratore unico del colorificio sammarinese scomparso il 22 giugno, confermano che ci sono soci che hanno intenzione di alienare parte della storica impresa del Titano. Giulio Caramaschi spiega, però, di stare lavorando con il fratello all’ipotesi di continuare ad operare sul territorio. Non nasconde il desiderio di voler migliorare l’azienda sviluppandola, magari potenziando le forze sammarinesi. Una volontà che comporta però impegni e sacrifici molto importanti. La direzione aziendale ha già informato i 96 dipendenti, più della metà sammarinesi, della possibilità di un cambio dell’assetto societario. Il tutto è avvenuto – precisano gli stessi lavoratori – in un clima di massima serenità. Nessuna preoccupazione, quindi, per la prosecuzione della propria attività o per il ridimensionamento dei livelli occupazionali. Il colorificio è una realtà sana, solida, con una gran quantità di lavoro. Fondata nel 1944, è stata una delle prime aziende di concezione moderna sorte in Repubblica. La Segreteria al Lavoro non nasconde la sua preoccupazione e si dice disponibile a valutare soluzioni con la proprietà per permetterle di continuare ad operare a San Marino.
Monica Fabbri
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