Colpo alla mafia cinese: arrestati sei uomini per estorsione ai danni di un loro connazionale
I sei lo hanno minacciato che se non avesse reso i soldi avrebbero fatto del male alla sua famiglia. Da lì la denuncia a fiume agli uomini della questura di Rimini. Sono iniziate cosi le indagini e delineata la trappola. I sei sono andati dal negoziante e, dopo lo scambio di denaro, ad aspettarli c’erano le forze dell’ordine. La banda è in carcere e sono indagati per rapina ed estorsione.
Perlopiù dai venti ai quarant'anni di età, le loro minacce si articolavano con frasi del tipo: "Vuoi morire per così pochi soldi?", oppure "Entro sette giorni vogliamo la somma totale del denaro o saranno guai seri per te e per tutta la tua famiglia". Una volta a casa del malcapitato, due di loro si sono recati all'interno dell'abitazione, mentre gli altri attendevano in macchina. La casa era sorvegliata con una telecamera dalla Squadra Mobile, che ha provveduto a bloccare la banda una volta fuori dall'appartamento con parte del malloppo. Una denuncia che abbatte il muro di omertà ed onore tipico della così detta "mafia cinese", e che lascia pensare alla moltitudine di situazioni simili accadute e non denunciate.
Valentina Antonioli