Quando l'informatica cambia la medicina: dal Bancomheart alle novità in cardiologia

Se è vero che la prevenzione è “la prima arma contro le malattie cardiovascolari”, altrettanto utile è l'uso delle ultime tecnologie per sensibilizzare i cittadini e per studiare dati medici con metodi prima impensabili. Entrano allora in scena i “big data”, uno dei temi affrontati dai cardiologi ospedalieri italiani riuniti a Rimini per il 49esimo Congresso nazionale.

Si tratta di tutte quelle tecnologie e metodi per analizzare grandi quantità di dati. Gli scienziati possono raccogliere informazioni cliniche, collegare archivi e comprendere meglio fenomeni come, ad esempio, lo scompenso cardiaco o la fibrillazione atriale. Durante l'evento, moderato dal direttore di Rtv, Carlo Romeo, si è anche parlato del fascicolo sanitario elettronico, nel quale il paziente può ritrovare la storia medica di tutta la sua vita, del progetto di prevenzione cardiovascolare “Banca del Cuore”, che raccoglie dati di oltre 30mila persone, ma anche del “Bancomheart”, una carta che non serve per ritirare soldi ma per accedere virtualmente al proprio elettrocardiogramma, ai valori della pressione e a patologie e terapie.

Tra i relatori, anche Michele Corradino, consigliere Anac, e Michele Gulizia, che ha presieduto il Congresso. I social network sono serviti per comunicare le iniziative legate a “Banca del Cuore”, mentre un jumbo truck sta girando l'Italia per offrire screening cardiologici.

Mauro Torresi

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