Manager, soddisfatto del proprio lavoro e dallo status sociale medio alto, impegnato in media da 17 anni in una relazione stabile che giudica frustrante, ma tollerabile. E' questo l'identikit del traditore seriale, secondo un sondaggio somministrato ad oltre 2000 iscritti alla piattaforma di incontri on line Ashley Madison. Indicativo il numero di chi frequenta il sito: oltre 70 milioni in tutto il mondo. Luogo dunque privilegiato per un'indagine sulle abitudini di chi è alla ricerca di avventure extraconiugali, fino ad arrivare ad una vera e propria “fotografia” del fedifrago seriale. Partiamo dalla professione: è facile che nella cerchia dei colleghi di lavoro si creino occasioni di “svago sessuale”. Dallo “studio”, emerge quindi come il 20% degli infedeli ricopra un ruolo decisionale: 13% è manager e il 7% è un direttore generale, mentre l’8% degli iscritti sono ingegneri.
Tra le donne propense al tradimento troviamo, in testa, le infermiere. Seguono a ruota assistenti amministrative e, anche qui, manager. Di fatto, a prescindere dal mestiere, ben il 42% di chi tradisce afferma di essere più soddisfatto del proprio lavoro che della relazione affettiva. Per il 19% si tratta di fugaci incontri da una notte, per il 27% si arriva a storie di un mese, e ben il 49% dichiara di stabilire relazioni extraconiugali che durano di più, in media fino a oltre un anno. Indipendentemente da quanto duri la passione, chi ha tradito una volta, tendenzialmente torna a farlo. “La maggior parte degli infedeli è felice, della propria vita e di sé stessi, nonostante giudichi la relazione stabile che sta vivendo noiosa o deludente” - spiega la psicologa Marinella Cozzolino, sessuologa clinica e Presidente dell’Associazione Italiana Sessuologia Clinica - Questo accade perché solitamente gli infedeli sono persone in grado di trovare una soluzione a un loro problema, di non scaricare le colpe del fallimento sull’altro, di non passare ore o giorni a lamentarsi. Sono soddisfatti della loro capacità di risolvere una situazione frustrante senza, però, distruggere il buono che c’è nella relazione con il partner”. Fino a quando, però, non vengono scoperti.
