Il comitato promotore della legge per l'interruzione volontaria della gravidanza, con una nota, ha accusato la San Marino Rtv di non aver onorato il suo ruolo di servizio pubblico veicolando informazioni definite prive di ogni fondamento scientifico in relazione al rapporto tra aborto e insorgenza di alcune patologie. Il comitato fa riferimento alle dichiarazioni rilasciate ai microfoni delle Rtv dal medico ginecologo Antonio Oriente nell'ambito del convegno organizzato dalle associazioni accoglienza della vita sul tema dell'aborto.
Desidero, in primo luogo, ringraziare il Comitato promotore della “legge sulla procreazione responsabile e la legalizzazione della interruzione volontaria della gravidanza” per i toni cortesi - la forma, come noto, o come dovrebbe essere noto, è sostanza - con cui esprime critiche sostanziali al servizio andato in onda nell’edizione delle 19.30 del nostro Tg di ieri, dedicato alla conferenza promossa dalla “Associazione Accoglienza della Vita” a tema “Aborto… E poi?!. Nel merito, occorre precisare che le affermazioni contestate sono state espresse da un medico sicuramente di parte, ma altrettanto sicuramente accreditato in ambito scientifico su tematiche tuttora in discussione. Per quanto concerne poi l'evento: si è trattato di una serata a tema, chiaramente organizzata da e per una parte e non di un confronto sul tema fra parti diverse. Ovviamente, in quel caso avremmo ascoltato e fatto ascoltare entrambe le posizioni. Capita ogni giorno, in qualsiasi redazione, di seguire eventi di parte e la correttezza del giornalista è chiarirlo ai propri ascoltatori, come facciamo e abbiamo regolarmente fatto anche in questo caso e come peraltro sa bene anche il vostro Comitato, che non ha mai avuto occasione di lamentare censure da parte dell’emittente di stato, né al TG, né nei programmi. Personalmente, credo che ognuno di noi possa e debba avere le proprie posizioni in merito ai grandi temi etici e sociali, ma il ruolo del servizio pubblico è raccontare la realtà con la massima correttezza e senza, appunto, censurare posizioni legittime. Non siamo poi noi giornalisti a dovere accettare o respingere affermazioni scientifiche, di qualsiasi natura esse siano, fatte da scienziati titolati a farlo. Quando vi siano voci diverse possiamo metterle a confronto, certo - cosa che non era possibile in questo caso, vista l’assenza di una delle parti. Oppure organizzare programmi di approfondimento – lo abbiamo fatto spesso, anche e proprio su questo tema - ma se facciamo cronaca, facciamo cronaca. Mi si consenta, infine, di ricordare che è proprio del giornalista (che è formato professionalmente per questo e di cui risponde alla legge) identificare la notizia ed elaborarla, essendo l'unico titolato a farlo appunto professionalmente, così come il medico è l'unico titolato a esprimere una diagnosi o l'ingegnere a elaborare il progetto di un ponte.
Cordialmente.
PS. Permettetemi una considerazione molto ma molto personale e al di fuori dei ruoli. Fossi stato in voi, io sarei andato e con molta cortesia avrei chiesto tre minuti per poter parlare rappresentando le proprie posizioni, cosa che dubito non vi sarebbe stata concessa. Non credo avreste raccolto applausi, ma avreste rappresentato e rivendicato la vostra posizione in un contesto di rispetto reciproco.
cr