Comitato “No alla maxi discarica a San Leo": si attende il parere di un esperto sul progetto

Sensibilizzazione e informazione: il Comitato popolare “No alla maxi discarica di rifiuti speciali a San Leo” incontra i cittadini per dare pieno risalto a quello che considera un atto di brutalità verso il territorio e i suoi residenti, semmai venisse realizzato, e fornire chiarimenti su cosa e quanto verrà portato in questo sito. Ospite della serata, un avvocato del foro bolognese. Illustrato “il progetto - presentato dalla società CABE srl - per un impianto di trattamento e recupero di rifiuti inerti e di una discarica di rifiuti inerti e speciali non pericolosi in località Pian della Selva”. Documento che elenca i codici CER, ovvero di Catalogazione Europea dei Rifiuti, relativi ai vari settori e alle varie tipologie di recupero e smaltimento individuati nel progetto. E proprio nella tipologia dei rifiuti elencati risiedono i principali dubbi del Comitato: dalle scorie di fusione previste nella sezione 'Rifiuti prodotti da processi termici' fino alle varie voci relative alle ceneri e anche più in generale il trattamento e lo smaltimento di fanghi prodotti ad esempio dalla rimozione di pitture e vernici. Insomma, un timore diffuso che per il Comitato non può essere ignorato. Per questo è stata sollecitata per la prossima settimana la presenza di un esperto, un docente universitario a Pavia, per ascoltare autorevoli valutazioni tecniche sul progetto e fugare eventuali incertezze. “Tra l'altro - dicono - la zona individuata per la costruzione del mega impianto, è denominata “Fontanelle” proprio perché nel sottosuolo scorre dell'acqua. Sorgenti che, va da sé, dovranno essere strenuamente tutelate, senza correre rischi. Numerosi gli interventi dalla platea che hanno evidenziato “il contrasto del progetto con la vocazione turistica dell'area, i dubbi degli agricoltori biologici, la preoccupazione per l'aumento del traffico pesante e la paura di perdere la Bandiera Arancione di cui si fregia San Leo, per l'eventuale impatto sulla visuale”. E poi, una speranza: “che il Comune si adoperi affinché di questo progetto non se ne faccia nulla”. Il Comitato vuole, infine, vederci chiaro e sapere se davvero l'amministrazione comunale abbia dimostrato una preliminare disponibilità ad ospitare l'impianto/discarica e come sia possibile che del progetto non sia stato nemmeno informato il Presidente dell'Unione dei Comuni Valmarecchia, considerata la rilevanza per le tutte le realtà territoriali limitrofe. “Ora – concludono - chiederemo formalmente un incontro al sindaco per saperne di più”.
Lunedì sera invece, sempre all'agriturismo Poggio Duca, la parola alla CABE promotrice di una riunione pubblica per fornire informazioni.

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