Commessa truffata: il commento delle associazioni dei commercianti
“Chi sbaglia va punito, il lavoratore va rispettato e tutelato”. E’ la risposta unanime delle organizzazioni sammarinesi dei commercianti, nei confronti di chi non rispetta le regole, di chi giunge addirittura a sparire pur di non pagare un proprio dipendente. Un dibattito – quello nato in seguito alla segnalazione giunta alla nostra redazione, del caso di una lavoratrice truffata – che sta coinvolgendo sindacato e imprenditori. Secondo le organizzazioni dei lavoratori non sarebbe la prima volta che un dipendente – dopo mesi di lavoro – non viene pagato; un problema che – dicono i sindacati – andrebbe ad aggiungersi a quello del lavoro nero o irregolare. “Se il commercio fosse in mano ai sammarinesi alcuni problemi non sorgerebbero – sostiene Marco Arzilli, dell’Unione Sammarinese Commercianti –, un cittadino non avrebbe la possibilità di sparire nel nulla senza pagare il proprio dipendente. Siamo inoltre contrari ad ogni fenomeno distorsivo in tema di assunzione e regolarizzazione del lavoratore”. Secondo l’Organizzazione sammarinese del lavoro autonomo è giusto punire i datori di lavoro scorretti, ma non denigrare un comparto fatto di persone che svolgono correttamente il proprio lavoro. Sulla stessa linea Gianfranco Ugolini dell’Unione Sammarinese Operatori del Turismo. “Le pecore nere sono ovunque e vanno isolate – dice Ugolini -, è comunque difficile trovare lavoratori in nero nel nostro settore. La maggioranza degli imprenditori è in regola. Chiediamo solamente – vista la quantità di lavoratori frontalieri in alberghi, ristoranti e bar – maggiore rapidità da parte della commissione di collocamento nell’esaminare le richiesta di permesso di lavoro”.
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