Convocati per lunedì sera Direzione e Gruppo Consigliare. Una riunione apparentemente di routine, di quelle che abitualmente precedono una sessione parlamentare, ma all'ordine del giorno il Segretario democristiano, Marco Gatti, intende portare la questione delle sue possibili dimissioni dalla guida della Commissione Antimafia. Una decisione che ha già maturato, dopo che i magistrati che indagano sulla Seven Eleven hanno visitato il suo studio commerciale per farsi consegnare i documenti contabili della società amministrata da Giorgio Manuzzi. Un passo indietro che viene chiesto da Sinistra Unita e dal movimento “Per San Marino”, senza esplicite prese di posizione da parte delle altre forze politiche. Il suo partito sembra intenzionato a rinnovargli tutta la fiducia e a rigettare la richiesta di dimissioni, ma lui ha fatto sapere di aver già preso una decisione, per fermare quella che definisce “una assurda speculazione che investe le istituzioni”. Solo lunedì sera si potrà conoscere il suo pensiero. Sul fronte giudiziario, intanto, si attende la valutazione dei documenti sequestrati e il chiarimento sulla posizione dell'amministratore della Seven Eleven, Giorgio Manuzzi. I suoi legali, come noto, hanno già rimarcato la totale estraneità ai fatti del loro assistito, facendo notare una discordanza con le date a cui si riferiscono gli eventuali reati contestati. Gli inquirenti, dal canto loro, muovono precise accuse di false fatturazioni e di evasione fiscale, ipotizzando la sottrazione al fisco di importi per diverse decine di milioni di euro.
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