La Commissione Sammarinese per l’Unicef non ha i requisiti per continuare la sua attività

La Commissione Sammarinese per l’Unicef non ha i requisiti per continuare la sua attività.
La Commissione Nazionale Sammarinese per l’Unicef intende far conoscere a tutti - cittadini, istituzioni, partner pubblici e privati, società civile - la più recente decisione adottata dall’Unicef in merito ai criteri di sussistenza per la prosecuzione della propria attività umanitaria.
In seguito alla corrispondenza intercorsa con i vertici dell’Organismo Internazionale con sede a New York, riguardante l’ampio programma di revisione dell’efficienza e dell’efficacia dell’Organizzazione medesima; attivato altresì un approfondito confronto con il Coordinamento dei Comitati Nazionali con sede a Ginevra, la Commissione Sammarinese non risulta rientrare nei parametri attualmente richiesti in termini di forma giuridica, entità della popolazione e potenziale mercato di riferimento; elementi, questi, ritenuti necessari, considerato che ora l’attenzione dell’Unicef è concentrata fondamentalmente sulla massimizzazione delle risorse, sulla semplificazione della struttura e sulla riduzione dei costi, piuttosto che sulla presenza a livello nazionale.
L’Unicef, al momento, non è infatti rappresentato in 5 paesi europei che potrebbero avere un proprio Comitato Nazionale e in conseguenza diretta della “efficiency and effectiveness review” sono attivi programmi concreti per rimuovere la presenza Unicef in altri due Paesi.
Questo nuovo contesto normativo si colloca in un momento storico particolare per la vita dell’Organizzazione ed è una diretta conseguenza della necessaria focalizzazione sui criteri di semplificazione e di concentrazione di risorse, necessariamente legati a una fase di riorganizzazione che, dall’Unicef fanno sapere, “non potrà durare in eterno”.
Ciò significa che, sempre secondo quanto sostenuto dai responsabili dei Comitati Nazionali, allorquando la nuova configurazione avrà raggiunto l’assetto ottimale, ”si potranno intavolare occasioni di discussione su presenze nuove o alternative”.
Una decisione, dunque, indubbiamente forte per la Commissione Nazionale, che è stata sempre ben consapevole della tipicità della propria configurazione, che nel corso della propria esistenza non si è trasformata in Comitato non governativo, mantenendo invece l’assetto previsto dalla Legge istitutiva n .46 del 18 luglio 1979.
Regolarmente ci si è infatti confrontati con “la casa madre” e dalla stessa sono sempre provenute rassicurazioni e conferme sullo status giuridico, sull’operato e sulla regolarità dell’attività della Commissione medesima.
Non è pertanto attribuibile alcuna anomalia di funzionamento e di regolarità nella lunga storia di una delle realtà di sostegno umanitario maggiormente radicate ed apprezzate in territorio; si tratta invece di un passaggio inevitabile del percorso di riforma che sta investendo non solo l’Unicef, ma la maggior parte degli Organismi multilaterali.
La Commissione Nazionale, oltre ad informare che fino al prossimo autunno avrà la possibilità, così come già avviene, di proseguire le attività in corso, desidera altresì richiamare alla diffusione di una corretta informazione su episodi, quali il presente, che non devono e non meritano di subire attacchi o valutazioni strumentali e che richiedono una completa ed esaustiva ricognizione delle fonti e dei fatti conseguenti per non ledere la dignità della Commissione stessa.
La Commissione Nazionale sottolinea con orgoglio un percorso scandito da grandi soddisfazioni, raggiunte attraverso un impegno volontario costante e fortemente motivato da parte di tutti i suoi membri ed è altresì grata a tutte le Istituzioni coinvolte che l’hanno fattivamente supportata, contribuendo in tal modo all’affermazione di un’indiscussa reputazione internazionale del nostro Paese.
Le parole del Direttore Esecutivo dell’Unicef, Anthony Lake, “I vostri sforzi e i vostri contributi per migliorare le condizioni di vita dei bambini in tutto il mondo sono riconosciuti ed apprezzati” sono indicative di un impegno onorato e di una voce importante nel coro dei donatori.

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