Commozione e rabbia a Ciampino all'arrivo degli alpini uccisi in Afghanistan

“Signor Ministro, godetevi lo spettacolo!”. Non ha resistito lo zio di uno degli alpini. Ha gridato a Ignazio La Russa tutto il dolore di una famiglia distrutta. Il C130 dell’aeronautica militare è atterrato a Ciampino in una mattinata piovosa. Ad attendere i feretri di Gianmarco Manca, Francesco Vannozzi, Sebastiano Ville e Marco Pedone le massime cariche dello Stato. Insieme al Presidente Napolitano, tra gli altri, il premier Berlusconi, il presidente della Camera Fini ed altri esponenti del Governo e del Parlamento. Straziati dal dolore i parenti delle vittime, accompagnati da personale dell’Esercito. Dopo l’autopsia è stata aperta la camera ardente presso la cappella del policlinico militare del Celio. Domani, alle 10.30, i funerali solenni. Intanto non cessano le polemiche sulla proposta del ministro La Russa di armare con bombe i caccia italiani distaccati in Afghanistan. “Una decisione – afferma il segretario generale della Nato Rasmussen – che non è in contraddizione con il mandato delle forze ISAF”. Posizione fatta propria dal PdL, il Pd – dal canto suo - attende il dibattito in Parlamento senza pregiudiziali. Duro invece Di Pietro: “le bombe non sono la soluzione a questa guerra assurda – ha dichiarato -; e una decisione di questo tipo violerebbe la Costituzione”. Ma le critiche non arrivano solo dall’IdV e dalla sinistra estrema. Zaia, della Lega, chiede che – nel rispetto degli accordi internazionali – si possa trovare una via d’uscita a una missione che dura da 9 anni e che ha visto la morte di 34 soldati italiani.

Gianmarco Morosini

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