“Parere contrario”. La Commissione Bilancio del Senato ha detto “no” all’emendamento al decreto sviluppo – proposto da deputati del PD e del PDL – che spostava al 2045 la scadenza delle concessioni. Non una totale bocciatura, tuttavia. La Commissione ha optato per una soluzione di compromesso; “all’italiana”, per così dire. Per l’organismo parlamentare la proroga può essere solo dal 2015 al 2020. 5 anni; la palla – ora – passa alla Commissione Industria. Ma sarà la Commissione Europea, in ultima istanza, a dare il placet. E se quanto stabilito dall’Italia sarà ritenuto incompatibile con le linee fortemente liberiste della Bolkestein, per i 30.000 gestori di imprese balneari italiani saranno tempi durissimi. Snervati, i bagnini riminesi, da questa altalena di notizie. “Questa vicenda è sempre più simile ad una telenovela – afferma il presidente della Cooperativa OASI Giorgio Mussoni -; la situazione cambia in continuazione e tutti vogliono dire la propria. A questo punto ci auguriamo che si giunga quanto prima ad una conclusione. Abbiamo bisogno di certezze, poi prenderemo una decisione”.
Gianmarco Morosini
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