Una terribile tragedia della strada nel settembre 2002, quando una Opel Astra furgonata, condotta da Maurizio Michelucci, 56 anni residente a Rimini, investì il giovane Simone Raimondi, 13 anni, mentre si trovava in sella alla sua bicicletta. L’auto stava percorrendo via Cesare Cantù, a Dogana, quando dalla laterale via Carlo Botta era apparsa la bici condotta dal ragazzino. L’urto era stato inevitabile. Poche ore dopo l’incidente, Simone morì all’Ospedale di Stato. Ed è arrivata ieri la sentenza che ha concluso il processo per omicidio colposo: il Commissario della Legge Rita Vannucci ha condannato Michelucci a 5 mesi di prigionia e a 9 mesi di interdizione, con la pena sospesa, e al risarcimento del danno. Il procedimento si era aperto lo scorso giugno, ma il giudice lo aveva rinviato ad oggi per dar modo agli esperti di eseguire ulteriori perizie, richieste dalla difesa. E queste, illustrate stamattina, hanno fugato gli ultimi dubbi ed escluso le responsabilità dei medici che ebbero in cura Simone Raimondi.
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