I Capitani Reggenti sono tornati a San Marino. Ora toccherà al Segretario Antonella Mularoni rappresentare la Repubblica a Parigi. Interverrà la prossima settimana in seduta plenaria. Nel frattempo l'impegno per salvare il pianeta corre in parallelo con l'allarme terrorismo e le tensioni internazionali. Obama ed Erdogan parlano della lotta all'Isis e dell'attrito tra Turchia e Russia. Serve una de-escalation con Putin. Poi, naturalmente, c'è l'emergenza clima. I riflettori puntano sull'Africa. Hollande le promette due miliardi di euro per elettricità e rinnovabili; Banca Mondiale prepara un piano d'attacco da 16 miliardi di dollari. E' unanime il senso di urgenza. Fa ben sperare la lista, in aumento, delle grandi aziende americane pronte ad affiancare gli sforzi di Obama per una drastica riduzione delle emissioni di gas serra. La Casa Bianca annuncia l'adesione di altri 74 big. Ad oggi sono 154. Obama insiste: è difficile ma serve un accordo vincolante. Se non arriverà, la catastrofe ambientale sarà irreversibile. Accordo che dovrà essere – usando le parole di Ban Ki-moon - duraturo e dinamico, credibile ed intriso di solidarietà. Sfida tutt'altro che semplice. Ad alzare la temperatura gli ultimi dati diffusi dall'Oms: dal 2030 i cambiamenti climatici faranno 250mila vittime in più all'anno. Moriranno soprattutto anziani e bambini. Per colpi di calore e malnutrizione, in una tragica catena di cause ed effetti. Un accordo, per quanto storico, forse non basterà a convincere gli ambientalisti più scettici. A meno che non si cambi metodo, rendendo le energie green più efficienti e convenienti.
MF
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