Un incontro per riflettere sul gioco d’azzardo e le implicazioni che tale pratica comporta all’interno della società. La testimonianza di Mauro Croce, presidente dell’associazione per lo studio del gioco d’azzardo, ha messo in luce l’aspetto della dipendenza. Una piaga della modernità al pari di tante tragedie che coinvolgono la persona e che nei numeri diventa sempre più preoccupante. Un vero e proprio dramma che colpisce tante famiglie, distrutte in certi casi sia a livello economico che affettivo. Si deve tener conto innanzitutto dell’uomo prima di prendere decisioni che si possono rivelare socialmente avventate – sostiene Maria Grazia Isaia dell’Associazione Papa Giovanni XXIII– poiché sono sempre di più le richieste d’aiuto che ci pervengono per uscire dalla morsa della dipendenza da gioco. Ecco dunque la necessità – secondo gli organizzatori della serata – di mettere di fronte al problema coloro che dovranno decidere sull’apertura di un casinò in Repubblica, segnalando che i vantaggi di tipo economico per lo Stato potrebbero essere annullati dagli svantaggi per la società. A tal proposito, molte le voci che si sono levate per chiedere garanzie, a cui si è unito anche Marco Arzilli, presidente dell’Unione Commercianti. Garanzie che per Arzilli sono strettamente correlate al forte controllo che lo Stato dovrebbe esercitare nell’ambito della casa da gioco.
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