Come era prevedibile i lavori stanno proseguendo ad oltranza, e continueranno forse fino a tarda serata, vista l'estrema complessità dei punti all'ordine del giorno. A dominare la seduta, fino ad ora, vi sarebbe la discussione sulla Legge qualificata numero 1 del 2020, riguardante la composizione del Consiglio Giudiziario Plenario. Tema che ha innescato un aspro dibattito politico, in questi giorni, e sul quale erano intervenuti anche 5 ex membri del Collegio Garante, con una lettera da toni fortemente preoccupati, e definita dalla maggioranza come “strana e del tutto anomala”. A polarizzare il confronto, al Kursaal, sarebbe stata la questione degli effetti determinati dalla retroattività della norma, visto l'utilizzo dello strumento dell'interpretazione autentica. Da qui una serie di interrogativi sulle possibili conseguenze, di ciò, sugli atti prodotti in questi anni dall'Organismo.
Discussione che a quanto pare avrebbe coinvolto fino ad ora soprattutto la componente togata del Consiglio Giudiziario Plenario: trattandosi di una tematica prettamente tecnica. Non sarebbe invece ancora stato affrontato l'argomento forse più delicato di questo incontro: la questione Guzzetta. A fine maggio, del resto, sarebbe stato lo stesso Dirigente del Tribunale a chiedere la convocazione del Consiglio Giudiziario Plenario, affinché si potesse discutere sulla propria permanenza in carica; e questo dopo la vicenda delle sue esternazioni sulla stampa italiana, che avevano suscitato non poche critiche, tra le fila della Maggioranza. Non è ancora chiaro se vi sarà una vera e propria audizione di Giovanni Guzzetta: il riserbo è totale, per motivi comprensibili.
Fra i temi all'ordine del giorno anche la verifica di una serie di ricorsi, oltre ad un confronto sul reclutamento di giudici mancanti o in scadenza. L'impressione è che vi sia ancora tanto da fare in questa seduta; mentre sarebbe esclusa una ripresa nella giornata di domani; essendo necessario – a quanto pare – un preavviso di almeno 5 giorni, prima di una nuova convocazione.