I consumi di cocaina impennano e si allargano a tutti gli strati sociali, a tutte le età, fino ai giovanissimi. Tre arresti lo scorso novembre in Riviera: professionisti 60enni e 40enni della Riccione bene, che spacciavano nei bar del centro durante l’aperitivo serale. E mercoledì notte a San Marino scatta la denuncia per un giovane 26enne, incensurato e insospettabile – trovato in possesso di oltre 17 grammi di polvere, il quantitativo più alto mai rinvenuto in Repubblica. Se il ritrovamento ha sorpreso persino le forze dell’ordine così come la qualità di cocaina – ottima e con un valore tra i 150 e 200 euro il grammo – non ha però sorpreso il fatto in sé. Sono proprio i vertici della Gendarmeria ad annunciare l’intensificarsi dei controlli in orari diurni e notturni e della collaborazione con le forze italiane per la prevenzione dello spaccio, denunciando con preoccupazione l’escalation del fenomeno: sempre più consumatori in territorio, sempre più giovani. Non più solo la droga dei vip, oggi la cocaina è la sostanza stupefacente più economica dopo la cannabis. La diffusione è aumentata perché sono scesi qualità e dunque prezzo: tra gli 80 e i 100 euro al grammo - vale a dire - dai 20 a 50 euro per una dose. “Quello che manca ai giovanissimi sono modelli di riferimento solidi, a partire dalla famiglia, ma anche a livello del singolo – spiega Riccardo Venturini del CEP -. Davanti ad una società sempre più permissiva si ricorre, paradossalmente, alle sostanze stupefacenti per dimostrare senso di controllo e di responsabilità”. Istituzioni e forze dell’ordine, ma, davanti a un fenomeno in gran parte sommerso, sono soprattutto gli agenti primari di socializzazione quali la scuola ad essere chiamati a svolgere una azione preventiva: “Non solo davanti al problema della droga – aggiunge Venturini – ma anche davanti all’allarme lanciato dagli stessi genitori dell’abuso nei giovanissimi di bevande alcoliche”.
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