I dati arrivano dall’Italia: la contrazione dei consumi mette in difficoltà il commercio al dettaglio. I vertici dell’associazione commercianti confermano. Una fase congiunturale sfavorevole per l’economia e lo sviluppo, la concorrenza – e non è nuova – della grande distribuzione. Se il caro vita si fa sentire il consumatore mette in atto strategie: tra sciopero dei consumi e acquisti oculati, la tendenza è al risparmio e a risentirne sono soprattutto i piccoli negozi al dettaglio e soprattutto alle attività non legate a generi di prima necessità, dall’abbigliamento e calzature. Clienti più esigenti, che ancora cercano la qualità, ma che hanno eliminato dalla lista della spesa tutto ciò che non è strettamente necessario. Non solo ombre, c’è anche chi della crisi non ne risente e addirittura individua nel periodo di congiuntura sfavorevole il momento più opportuno per aprire un’attività, fiducioso che il momento del rilancio sia finalmente arrivato.
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