La grossa distribuzione uccide il dettaglio. La denuncia non è nuova, ma torna a gran voce amplificata dai dati che arrivano dall’Italia: piccoli negozi e commercio al minuto sono in ginocchio, soprattutto per quanto riguarda i prodotti non alimentari dove i consumi sono calati del 3,7%. Trionfa la grande distribuzione, soprattutto per i generi alimentari (consumi con un +3,2% rispetto allo scorso anno). Se sembra tenere la piccola bottega - dal pane, al latte, alle verdure (con un + 0,2% rispetto al 2002), è una vera debacle per i negozi di altre categorie mercelogiche. Una conferma viene proprio dall’Unione Sammarinesi Commercianti: “Il calo del potere d’acquisto è innegabile – replica il presidente dell’USC, Marco Arzilli – la contrazione dei consumi proprio per il commercio al dettaglio è evidente e non tanto nel numero dei clienti, quanto nella capacità di sepsa media”. Prima imputata, dunque, l’erosione del reddito che porta a sacrificare, in primo luogo, i consumi della categoria lusso e beni non di prima necessità anche sul Titano dove sono un migliaio le attività commerciali non legate al settore alimentare.
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