Gli ultimi tre anni sono stati di recrudescenza per il contagio da Hiv a San Marino. I dati arrivano dall'Istituto di Sicurezza Sociale che dal 1985 monitora il fenomeno. In una conferenza stampa organizzata insieme alla Segreteria di Stato alla Sanità si è inquadrato il fenomeno, in occasione della giornata mondiale contro la malattia infettiva che si è celebrata ieri.
In totale i casi di infezione in repubblica fino al 2012 sono stati 98: 77 maschi e 21 femmine. 40 i pazienti con Aids conclamato: 34 maschi e 6 femmine. I decessi sono stati 22, di cui 16 attribuibili all'infezione.
Attualmente i casi conclamati sono 76; 57 persone sono in trattamento farmacologico che consente di abbassare la viremia e cronicizzare la patologia.
L'appello che arriva dai sanitari è quello di fare il test quando si siano tenuti comportamenti a rischio. La trasmissione per via sessuale è pressochè l'unica causa di contagio.
Per ogni paziente l'Iss investe 7mila euro all'anno circa, per un totale di 400mila euro. Per il day hospital se ne spendono invece 191mila.
"Non bisogna abbassare la guardia - ha ribadito il Segretario di Stato alla sanità Francesco Mussoni - come Paese siamo più credibili di altri nella lotta all'Aids, e continueremo la nostra opera di prevenzione e sensibilizzazione".
Il test è uno strumento fondamentale per combattere il contagio:
"Dobbiamo insegnare la prevenzione - spiega Patrizia Stefanelli, responsabile dell''unità operativa Salute e donna - Le cose vanno bene fino alla terza media. Ai quattordicenni viene infatti spiegato in classe l'uso del preservativo. Ora serve un programma specifico per i licei. Qualcosa potrebbe muoversi con l''avvenuta istituzione del tavolo di educazione alla salute che tiene insieme medici, genitori e insegnanti. "Ci impegneremo ad estendere l'educazione alla salute anche nelle scuole superiori" assicura Laura Gobbi direttore Dipartimento Istruzione.
Valentina Antonioli
L'intervista al direttore dipartimento ospedaliero dott.ssa Antonella Sorcinelli
In totale i casi di infezione in repubblica fino al 2012 sono stati 98: 77 maschi e 21 femmine. 40 i pazienti con Aids conclamato: 34 maschi e 6 femmine. I decessi sono stati 22, di cui 16 attribuibili all'infezione.
Attualmente i casi conclamati sono 76; 57 persone sono in trattamento farmacologico che consente di abbassare la viremia e cronicizzare la patologia.
L'appello che arriva dai sanitari è quello di fare il test quando si siano tenuti comportamenti a rischio. La trasmissione per via sessuale è pressochè l'unica causa di contagio.
Per ogni paziente l'Iss investe 7mila euro all'anno circa, per un totale di 400mila euro. Per il day hospital se ne spendono invece 191mila.
"Non bisogna abbassare la guardia - ha ribadito il Segretario di Stato alla sanità Francesco Mussoni - come Paese siamo più credibili di altri nella lotta all'Aids, e continueremo la nostra opera di prevenzione e sensibilizzazione".
Il test è uno strumento fondamentale per combattere il contagio:
"Dobbiamo insegnare la prevenzione - spiega Patrizia Stefanelli, responsabile dell''unità operativa Salute e donna - Le cose vanno bene fino alla terza media. Ai quattordicenni viene infatti spiegato in classe l'uso del preservativo. Ora serve un programma specifico per i licei. Qualcosa potrebbe muoversi con l''avvenuta istituzione del tavolo di educazione alla salute che tiene insieme medici, genitori e insegnanti. "Ci impegneremo ad estendere l'educazione alla salute anche nelle scuole superiori" assicura Laura Gobbi direttore Dipartimento Istruzione.
Valentina Antonioli
L'intervista al direttore dipartimento ospedaliero dott.ssa Antonella Sorcinelli
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