Cambia la strategia di azione per stroncare l’abusivismo commerciale. L’idea è quella di colpire il fenomeno alla radice, stanando la merce prima della partenza verso il luoghi di vendita. Insieme Questura e Polizia Municipale di Rimini hanno messo a punto un’operazione che ha permesso di individuare, e fermare 10 senegalesi, in una pensione di Rivazzurra, e di sequestrare la 31 borse taroccate, sistemate in un borsone pronto per la vendita. Nel mirino degli inquirenti è finita anche la proprietaria della pensione, che dava alloggio ai senegalesi, senza registrazione e dietro pagamento di 15 euro al giorno, extra a parte. La merce è stata trovata nella holl della pensione e questo ha permesso agli inquirenti di aprire un’indagine anche sulla posizione della proprietaria, italiana, che forniva alloggio agli extracomunitari. La sua posizione potrebbe rientrare nei parametri della legge del 2009 che estende il reato di favoreggiamento per merce contraffatta anche ai proprietari delle auto su cui si trova la merce e degli appartamenti, o alloggi, che ospitano le persone trovate in possesso di merce taroccata. L’operazione proseguirà nelle prossime ore e anche domani. Solo attraverso il controllo capillare del territorio, dicono gli inquirenti, si può arrivare ad una inversione di tendenza del fenomeno che in Riviera sta assumendo dinamiche pesanti.
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