E’ stato convalidato l’arresto del 48enne Luciano Bartolini, per gli atti intimidatori ai danni dei consiglieri democristiani Canducci e Galassi. L’atto ha accompagnato l’interrogatorio dell’indagato effettuato dal commissario della legge Roberto Battaglino: un faccia a faccia durato – pare – circa 3 ore. Bartolini, per il momento, resta in stato di detenzione. Nel frattempo vengono alla luce alcuni particolari importanti delle indagini. L’individuazione della vettura di Bartolini, che aveva la targa coperta, ha richiesto anche la collaborazione della polizia italiana. Determinante, comunque, la testimonianza dell’agente della vigilanza notturna che si trovava nei pressi dell’abitazione di Canducci. Una successiva perquisizione, in casa di Bartolini, permetteva poi di rinvenire oggetti sui quali sono in corso accertamenti. Sembra scontato il legame tra gli atti intimidatori a Galassi e quelli a Canducci: stesso tipo di benzina, stesse bottiglie. Ancora ignoto – tuttavia - il movente. Bartolini, difeso dall’avvocato Susanna Gasperoni, è titolare della società Fotocineorizzonti e spesso si lamentava - con polizia civile e gendarmeria - del fatto che non lo facevano lavorare. L’indagato – sammarinese - lamentava soprattutto il ricorso a troupe esterne. Piu’ volte ha pensato di adire a vie legali per far valere i suoi diritti di operatore. L’indagine, avviata in stretta collaborazione tra Gendarmeria e Polizia civile, non si e’ ancora conclusa: si cercano eventuali complici di Bartolini.
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