L’ultimo dato raccolto sul Titano risale al 2008. Quell’anno i matrimoni celebrati furono 198; 69 le separazioni, 71 i divorzi. San Marino – nella classifica delle coppie scoppiate – batte l’Italia piuttosto nettamente. Nel Belpaese, infatti, la percentuale di richieste di separazione non raggiunge il 30%. Anche in questo caso la differenza tra nord e sud della Penisola è molto marcata. Le nozze più a rischio in Piemonte, dove su mille matrimoni 418 finiscono in un’aula di tribunale. In Basilicata il record di tenuta coniugale. La realtà in ogni senso più vicina alla Repubblica è quella dell’Emilia-Romagna, dove la percentuale di separazioni è del 37%. A questo punto è interessante considerare i periodi più a rischio della vita di coppia. Torniamo a San Marino e sfatiamo un luogo comune. Non è tanto il settimo anno il momento da temere, quanto il periodo che va dai 10 ai 19 anni di vita in comune. Il 30% delle separazioni avviene in questo lasso di tempo. Pericolosi anche i primissimi anni; nel 2008 11 coppie di coniugi – che non avevano ancora raggiunto i 3 anni di matrimonio - si presentarono in Tribunale per dare un taglio al rapporto. Ma perché tante separazioni? Secondo alcuni sociologi i motivi sarebbero 2: innanzitutto l’idea di interrompere la vita matrimoniale è entrata a far parte del senso comune; in secondo luogo l’indipendenza economica delle donne ha cancellato – almeno in parte – la paura di separarsi e ripartire senza un compagno.
Gianmarco Morosini
Gianmarco Morosini
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