“A San Marino la convivenza tra persone dello stesso sesso è riconosciuta per ottenere ad esempio il permesso di soggiorno”. Così riporta la pagina sui diritti LGBT in Repubblica, ma come spesso accade le informazioni reperibili su wikipedia non sempre sono corrette. Perchè l'istanza d'Arengo proposta 2 anni fa da LGBT San Marino – ed accolta dal Consiglio -, per l'estensione «a tutti senza discriminazione» delle norme di soggiorno, non è stata concretizzata. “E' stato creato un gruppo di lavoro – ricorda Michele Pazzini, ex segretario di LGBT San Marino -; ma quello che so è che se vado in Gendarmeria, all'Ufficio Stranieri, per fare domanda di convivenza more uxorio con una persona del mio stesso sesso, non mi viene neppure permesso di presentare l'atto. E senza un diniego scritto non posso rivolgermi al Collegio dei Garanti o addirittura alla Corte europea. “Non è semplicemente una questione di permessi per convivenza – fa sapere il segretario di Stato Valentini –; affrontare questo tema significa entrare nel campo dei diritti civili. Il gruppo di lavoro, ai tempi, mi aveva informato che la proposta contenuta nell'istanza non era compatibile con quanto previsto nel diritto di famiglia sammarinese, che peraltro si estende al more uxorio dopo 15 anni di convivenza”. Ma l'argomento non è stato dimenticato. “A settembre – continua Valentini – dovremo affrontare altre istanze, come quella sul riconoscimento in Repubblica del matrimonio tra persone dello stesso sesso celebrato in altri Paesi. Sarà l'occasione per confrontarci complessivamente sul tema dei diritti civili. Per quell'occasione ci impegneremo a presentare delle proposte, non cerchiamo lo scontro politico”.
Gianmarco Morosini
I più letti della settimana:
{{title}}
Questo sito fa uso di cookie, anche di terze parti, necessari al funzionamento e utili alle finalità illustrate nella privacy e cookie policy. Per maggiori dettagli o negare il consenso a tutti o alcuni cookie consulta la nostra privacy & cookie policy