Sarebbero Singapore e la Mongolia le due opzioni per la sede dell'incontro tra Donald Trump e Kim Jong-un. Lo riferisce l'ANSA, che ha appreso la notizia da fonti autorevoli. La scelta di queste 2 location, a quanto pare, sarebbe determinata dall'indisponibilità – nella flotta aerea di Pyongyang – di un velivolo in grado di sostenere voli a lungo raggio. La decisione definitiva, salvo sorprese, dovrebbe essere presa a giorni. Di queste ore, invece, la promessa del leader nordcoreano di chiudere - a maggio - il sito per test nucleari di Punggye-ri, nel nord-est del Paese; e di farlo in forma pubblica, con tanto di invito a giornalisti ed esperti di sicurezza statunitensi e di Seoul. Questo, almeno, è quanto ha affermato – nel corso di un briefing - il portavoce del Presidente sudcoreano Moon Jae-in, riferendo le parole di Kim nel corso del summit di venerdì. Evento di portata storica, che sembrerebbe aver aperto – davvero – una nuova fase nelle relazioni fra le due coree, in vista di una denuclearizzazione dell'intera Penisola, e di un trattato di pace entro il 2018. Nei giorni scorsi, Trump, aveva rivendicato il proprio ruolo nell'aprire la strada ai colloqui fra Seoul e Pyongyang, sottolineando come come mai nessuno, prima di lui, fosse arrivato a tanto. Ma se l'auspicato accordo non ci sarà – ha ammonito ieri, in conferenza stampa, con Angela Merkel - “lasceremo la stanza”. Perché se in passato la Corea del Nord si è presa gioco degli Stati Uniti - ha detto - adesso non è più così. Ma i segnali sono incoraggianti. I media nordcoreani hanno dato una copertura ampia al summit di Panmunjom, riferendo l'impegno sulla “denuclearizzazione completa”.
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