Coronavirus: “disastrosi”, secondo Luciano Canfora, gli effetti del liberismo nel far fronte all'emergenza
Il celebre storico e filologo auspica un cambio di paradigma, in Europa, una volta esaurita la fase emergenziale; ma dubita che ciò avvenga
“Aver tagliato le spese per la sanità per ordine dei vari parametri di Maastricht e compagnia – dichiara Luciano Canfora -, ha fatto si che oggi chi non ha risorse proprie stenti a trovare ospitalità negli Ospedali pubblici. Parlo dell'Italia, ma se si guarda negli Stati Uniti è una vera tragedia. Lì non esiste una sanità pubblica, è liberismo allo stato puro e quindi gli effetti sono disastrosi”.
E' netto, insomma, il giudizio del celebre storico e filologo, sull'applicazione delle dottrine neoliberiste, e di contenimento della spesa pubblica, in campo sanitario. Una compressione dell'intervento statale – quella comune a molti Paesi dell'Occidente, e dell'UE in particolare - che avrebbe portato a gravi difficoltà nel far fronte all'attuale situazione.
Secondo alcuni, però, i lutti, l'angoscia, i pesanti effetti economici, determinati dal diffondersi del coronavirus, potrebbero portare ad un cambio di paradigma, una volta esaurita la fase emergenziale. Questo, almeno, l'auspicio di Canfora, che tuttavia ritiene più probabile un altro scenario.
“Ora – afferma - la paura prevale e quindi con grande soddisfazione noto che il patto di stabilità è stato cancellato. Però nel momento in cui tutto sarà finito, il vecchio vizio riapparirà subito; a meno che non si riesca ad imporre un cambio completo di struttura di questa baracca che si chiama Unione Europea. E allora, forse, metteremo in atto il vero europeismo: quello di Altiero Spinelli, e cioè l'Europa socialista”.
Nel servizio l'intervista a Luciano Canfora