Coronavirus, Roberto Ercolani racconta la sua esperienza: “Quando si è in isolamento si ha bisogno di sapere di non essere soli”
Lo psicologo e psicoterapeuta sammarinese Roberto Ercolani, risultato positivo al coronavirus, racconta in una lettera aperta la sua esperienza, dando i suoi suggerimenti per affrontare l'isolamento da un punto di vista psicologico.
Ercolani ripercorre tutta la sua esperienza con il covid-19, dalla febbre e la raucedine iniziale che l'hanno portato all'autoquarantena, fino al ricovero che l'ha portato a vivere in isolamento per 9 giorni all'ospedale, di cui 3 con il supporto dell'ossigeno, prima di essere dimesso a tampone negativo e iniziare la terapia domiciliare. Un ambiente sicuro quello del nosocomio per lo psicologo, ma che porta ad una permanenza in completa solitudine affettiva senza la possibilità di avere contatti esterni. I rapporti con gli operatori sanitari, completamente protetti dai dispositivi di protezione individuale, avvengono solo in distanza di sicurezza nelle stanze sanificate. Ed è a loro che va il suo ringraziamento: “hanno sempre mostrato nel limite delle loro possibilità, la loro umanità”. Lo psicologo si augura di poter essere altrettanto utile a tutti gli addetti ai lavori con la sua professionalità “per poter scaricare l’ansia, la frustrazione, le paure che stanno accumulando senza mai fermarsi”.
Un'esperienza che permette ad Ercolani di fornire i suoi consigli ai pazienti e a chi sta loro vicino per affrontare l'esperienza dal punto di vista emotivo. “Quando si è in isolamento – scrive - si ha bisogno di sapere di non essere soli (anche se fisicamente lo si è), e oggi abbiamo alcuni strumenti che ci permettono di non esserlo”. Fondamentale quindi l'utilizzo del cellulare per mantenere i contatti con le persone vicine. “C’è chi ha bisogno – prosegue di parlare il più possibile (sfogandosi) e chi invece ha bisogno di sapere (con discrezione) di essere sostenuto a distanza. Ogni persona è diversa e non bisogna aver paura di richiedere quello di cui si ha bisogno ricordandosi che ci sono dei limiti, ma che quei limiti il prima possibile saranno superati”.
Il tempo dell'isolamento, prosegue, è importante utilizzarlo per “comprendere quei valori che forse ci si era dimenticati di avere, rivalutare le cose importanti che stanno mancando, imparare a capire l’importanza del tempo e della libertà”. Un'occasione quindi “per riscoprire valori e principi che solo quando non si hanno più, si comprendono veramente”. Consiglio conclusivo per superare l'isolamento: “più si pensa ad uscire più il tempo diventa lento. Cercate quindi di dedicare il vostro pensiero a chi è attorno a voi e sta facendo di tutto per aiutarvi (perché è così); riconoscete loro, gli sforzi che stanno facendo”.
Leggi la lettera integrale di Roberto Ercolani