In Consiglio grande e generale l’opposizione aveva chiesto di rimandare la votazione del decreto alla prossima sessione, magari prevedendo un comma apposito per discutere in maniera più approfondita del progetto università nel suo complesso. Poi il problema non si è posto, perché i lavori si sono fermati prima del voto. Dunque c’è tempo per rifletterci. E di riflessioni ce ne sarebbero da fare, non solo per l’opposizione, ma anche per parte della maggioranza, che al momento non se la sente di abbracciare con entusiasmo l’idea di una nuova facoltà universitaria. Non così complessa, almeno. Il progetto come si finanzierebbe? Con tasse di iscrizione più alte, è stata la risposta. Quindi bisognerebbe offrire una facoltà d’eccellenza. San Marino può offrirla? Per coprire l’ottantina di materie di insegnamento servirebbero altrettanti insegnanti, altrettanti assistenti, locali adeguati, un apparato burocratico di tutto rispetto, una segreteria universitaria e soprattutto l’appoggio di policlinici, come avviene in tutte le facoltà di medicina d’Italia. Insomma, prima di dare il suo assenso, anche parte della maggioranza vorrebbe maggiori chiarimenti e rassicurazioni sull’intero progetto.
Francesca Biliotti
Francesca Biliotti
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