Covid-19, sono i micro-stati i più colpiti: “più test, più positivi certificati”
Fra le ipotesi del numero maggiore di contagi, l'utilizzo più capillare dei tamponi
I dati relativi alla diffusione del nuovo Coronavirus nei vari paesi possono essere letti da varie angolazioni. Se si prendono le prime cento nazioni per numero di infetti, come scrive l'edizione online di Repubblica, gli Stati Uniti sono largamente in testa con 826.024 casi sugli oltre due milioni e mezzo registrati nel mondo. Seguono Spagna, Italia, Francia, Germania e Regno Unito.
Altra lettura è quella relativa alla positività pro capite e qui sono le nazioni più piccole e meno abitate a balzare in testa alla classifica. Al primo posto c'è San Marino con 476 casi finora registrati. Su una popolazione di 33.785 persone, la percentuale di positività è superiore all'1,4 per cento. Andorra ha invece registrato 717 casi positivi su 77mila abitanti, con una percentuale dunque che si avvicina all'1 per cento. Fra i piccoli stati, vengono poi menzionati il Lussemburgo (3.558 contagiati su 613.894 abitanti, lo 0,58 per cento) e l'Islanda (364 mila abitanti di cui 1.773 positivi, lo 0,49 per cento). L'Italia, per avere un raffronto, è ottava nella classifica generale con i suoi 183mila positivi al Covid su 60,4 milioni di cittadini: lo 0,30 per cento.
Per Repubblica.it una delle ragioni dell'alto numero di contagi “pro-capite” potrebbe essere la loro collocazione geografica, come énclave, “in mezzo a larghe terre largamente contagiate”. Un’altra ipotesi – continua - è quella dell’utilizzo più frequente, in una popolazione inferiore per numeri, del tampone: “più test, più positivi certificati”. L’Islanda ha controllato l’11,9 per cento dei residenti, il Lussemburgo il 5,5 per cento, San Marino il 5, Andorra il 2,2. Sono tutte percentuali superiori a quelle della Germania che, con il due per cento dei testati, è considerato un Paese clinicamente virtuoso.