Sul Titano si sta lavorando per farsi trovare pronti, per questa sfida decisiva. Tempistiche e modalità di allestimento e somministrazione, e relativi protocolli, sono già stati testati – dal personale sanitario addetto - in un recente incontro formativo ad Ancona. Soprattutto si è avuta una conferma significativa da un punto di vista logistico ed operativo: le celle frigorifere del nosocomio di Cailungo – è stato appurato - saranno infatti in grado di ospitare le dosi senza alcuna modifica tecnica. Presupposti importanti, dunque, cui si aggiungerà una campagna di sensibilizzazione della cittadinanza che la Segreteria Sanità annuncia “importante e massiccia”. Restano tuttavia una serie di interrogativi; innanzitutto la data in cui si darà il via alla campagna vaccinale, già iniziata oltreconfine. E poi i costi; in una delle sedute consiliari di dicembre il Segretario Ciavatta aveva parlato di 20.000 vaccini anti-covid richiesti; qualora si trattasse di quelli di Pfizer, aveva puntualizzato, la spesa per l'approvvigionamento sarebbe intorno agli 800.000 euro.
Proprio questa mattina, peraltro, per il vaccino Pfizer-Biontech è arrivata l'approvazione dell'OMS: una svolta per molti Paesi in via di sviluppo, che potranno superare lo stallo dovuto all'assenza di propri organismi di regolamentazione in materia sanitaria. Da poco avviato, invece, il programma di immunizzazione per i Paesi UE; e non mancano polemiche, come in Francia, dove fino ad ora sarebbero state vaccinate solo poche centinaia di persone. La stampa transalpina ha messo a confronto questo dato con la situazione di altri Paesi, come la Cina, dove già 4 milioni di persone avrebbero ricevuto una dose; 2,7 milioni i vaccinati negli Stati Uniti. Oltre 1 milione, in appena 20 giorni, in Israele, che ha così più di un decimo della popolazione immunizzata. In Vaticano la somministrazione dovrebbe iniziare nella seconda metà di gennaio, in una quantità sufficiente – è stato detto - a coprire il fabbisogno della Santa Sede”. Intanto BioNTech avverte che se altri vaccini non saranno approvati subito in Europa la sua azienda da sola non riuscirà a coprire il fabbisogno. Il ministro della salute tedesco ha esortato l'Ema ad approvare rapidamente anche il vaccino sviluppato dall'Università di Oxford e da AstraZeneca. La produzione di quest'ultimo, da metà gennaio, sarà di 2 milioni di dosi a settimana e sarà destinata al Regno Unito.