Covid San Marino: calano i ricoveri; Stacchini: “Impatto violento anche dal punto di vista psicologico”
Per la dottoressa Ivonne Zoffoli, i nostri comportamenti durante le festività natalizie determineranno il futuro dei contagi
Sono 31 i nuovi positivi al coronavirus a San Marino, a fronte di 292 tamponi effettuati, quindi con una percentuale di positività del 10,5%. 32 i nuovi guariti. Non ci sono stati decessi, che quindi rimangono sette nella cosiddetta “seconda ondata”. 24 i ricoveri in ospedale, di cui 17 nel Reparto Covid e nelle stanze d'isolamento (meno cinque rispetto a ieri) e 7, dunque stabili, in Terapia intensiva. Fra i ricoverati si contano altri due pazienti provenienti dal Casale La Fiorina, che portano così il totale a 12. Si tratta – è stato spiegato – di persone molto anziane, ricoverate per mantenerle sotto stretto monitoraggio, ma alcune sono pressoché asintomatiche e che quindi verranno riaccompagnate in casa di riposo appena si negativizzeranno. Crescono di sette unità le persone positive ma seguite a domicilio che passano da 264 a 271. 279, infine, le quarantene attive.
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A fornire i numeri, in conferenza stampa, il direttore sanitario Sergio Rabini che, stimolato dalle domande dei giornalisti, ha spiegato che, rispetto ai vaccini anti-Covid, la Commissione dedicata sta vagliando tutte le varie opportunità. Intanto la segreteria alla Sanità ha messo a punto protocolli d'intesa con l'Italia per l'acquisizione dei vaccini, ma ancora non si sa quali saranno. Domani la stessa Commissione si riunirà e ci si aspettano notizie. “L'emergenza in Terapia intensiva sembra passata – ha riferito – ma non si può abbassare la guardia”. Gli effetti delle nuove misure di contenimento del virus – “messe in atto a causa dell'incremento esponenziale dei nuovi contagi” - si vedranno fra 7-10 giorni, ha concluso Rabini.
Ad inizio conferenza stampa, la dottoressa Stefanelli, Responsabile Comunicazione Urp, ha raccomandato un comportamento responsabile anche durante le festività natalizie che dovranno vedere una “convivialità rispettosa”, soprattutto per proteggere le persone più deboli.
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Concetto ripreso anche dalla dottoressa Ivonne Zoffoli, Direttore del Dipartimento ospedaliero, seconda la quale “saranno i nostri comportamenti a dirci se avremo la cosiddetta terza ondata”. Occorre dunque stare molto attenti a come ci comportiamo. In Italia pare che l'obbligo della mascherina – ha sottolineato – abbia diminuito l'indice RT. La Zoffoli ha poi ricordato che, a differenza della prima ondata, l'ospedale, “con uno sforzo enorme” non ha mai chiuso, grazie soprattutto allo spirito di abnegazione di infermieri, medici e di tutti gli operatori sanitari. Sanitari che, spesso, non hanno potuto prendere ferie e permessi neanche nel periodo estivo per poter recuperare le visite cancellate dalla primavera, quando l'ospedale era aperto solo per le urgenze.
L'ultima ad intervenire è stata la dottoressa Luana Stacchini, psicologo e psicoterapeuta Salute Mentale. “Il Covid – ha spiegato - ha avuto un impatto violento, anche dal punto di vista psicologico. In misura non trascurabili anche per chi non è stato direttamente coinvolto. Forte infatti la paura di contagiarsi o di contagiare che ha determinato, in generale, una diminuzione del benessere psicologico, anche a causa dell'allentamento delle relazioni affettive”. Nei primi mesi della pandemia, il servizio di supporto psicologico ha raccolto 347 telefonate per 107 utenti. Le persone che non erano già seguite dal servizio di Salute mentale, chiedevano aiuto per attacchi d'ansia, depressione e disturbi del sonno. Chi invece era già seguito, accusava un aumento dei sintomi già presenti. La seconda ondata è stata più blanda da un punto di vista psicologico, ma sono aumentate le segnalazioni di violenze di genere e le problematiche relative alla mancanza di lavoro e alle difficoltà economiche. Il servizio, dopo la pausa estiva – ha ricordato la dottoressa Stacchini –, è stato riattivato dal 26 ottobre e continuerà nei prossimi mesi. È possibile avvalersi anche di sedute in teleconferenza. È rivolto a tutti, compresi operatori sanitari e forze dell'ordine. “Capisco che non è facile chiedere aiuto – ha sottolineato – ma non ci devono essere remore a chiamarci”. Il servizio di supporto psicologico telefonico è attivo nei seguenti giorni: il lunedì (14.30 – 16.30), il mercoledì (10.00 – 12.00) e il venerdì (10.00 – 12.00), telefonando al numero 0549 994593.
Nel video l'intervista alla dottoressa Zoffoli
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