Crescono le richieste di mobilità. Pronta la delibera sulla riforma del lavoro
114 i dipendenti coinvolti. Scaduto inoltre il termine fissato dalla Segreteria di Stato sui tre nodi della riforma del lavoro: "Stiamo definendo gli ultimi dettagli - afferma Teodoro Lonfernini - ma la delibera di approvazione è pronta"
Presentato in Congresso di Stato il resoconto sugli accordi di mobilità relativi al periodo 1° aprile – 30 giugno 2023. 57 le richieste di riduzione di personale arrivate alla Segreteria di Stato per un totale di 114 dipendenti coinvolti, in aumento rispetto ai 70 lavoratori del primo trimestre 2023. Cinque i casi principali di richieste di mobilità: crisi di mercato (35), cessazione attività (9), sospensione licenza (3), dimissioni per giusta causa (3) e inidoneità lavorative certificate (8). Rispetto allo stesso trimestre 2022, il numero soggetti interessati è cresciuto di 37 (da 77 a 114), ma per quanto riguarda i lavoratori residenti il dato è rimasto invariato, 47 nel 2022 – 47 nel 2023.
"La causa principale è una circostanza di crisi di mercato - evidenzia il Segretario di Stato Teodoro Lonfernini - e nel trimestre appena concluso da parte di tre aziende che hanno generato l'accensione delle tutele sociali nei confronti di molti dei loro lavoratori. Un dato che non vuole ancora preoccuparmi, abbiamo uno stato di disoccupazione ancora molto buono e le nostre principali aziende continuano ad assumere. È logico che sono però dei segnali da attenzionare".
È scaduto intanto il termine fissato al 31 luglio dalla Segreteria di Stato per arrivare ad un accordo con sindacati e categorie sui tre nodi della riforma del lavoro: tempo determinato, lavoro interinale e distacchi. “La delibera di approvazione del decreto – afferma Lonfernini – è pronta. Stiamo definendo solo alcuni ultimi aspetti. Confido che possa essere emesso a brevissimo, nei prossimi giorni. Abbiamo fatto un grande lavoro di mediazione e devo ringraziare entrambe le parti; sindacati e associazioni di categoria. Su alcune cose potevamo avvicinarci di più, abbiamo ancora tempo per lavorarci. Il decreto indicherà la sua entrata in vigore alla ratifica del decreto stesso, per cui abbiamo ancora i prossimi tre mesi per rifinire ogni dettaglio".
Nel servizio l'intervista a Teodoro Lonfernini (Segretario di Stato al Lavoro)
[Banner_Google_ADS]