Criminal Minds: il tribunale dice sì all'estradizione di Marco Bianchini
Il tribunale sammarinese ha detto sì alla richiesta di estradizione arrivata dall’Italia, che reclama Marco Bianchini oltre confine. Il patron della Karnak è rinchiuso ai Cappuccini dal 16 gennaio. I suoi difensori hanno 10 giorni di tempo per impugnare il provvedimento, poi l’ultima parola spetta ai Capitani Reggenti, che dovranno ammettere o meno l’estradizione. Intanto il Tribunale del Riesame di Bologna, confermando le misure cautelari emesse dal gip di Rimini nei confronti di tutti gli indagati, ha avallato l’impianto accusatorio su cui si fonda l’inchiesta. La Finanza può dunque riprendere a lavorare sull’imponente mole di documentazione sequestrata. Venerdì, ad esempio, al confine di Stato di San Marino, c’è stata la consegna della prima parte di documentazione sequestrata sul Titano: in particolare materiale proveniente dalla società di investigazioni Cio e dalla Fingestus legata al gruppo Karnak. Il filone che vede coinvolto Bianchini e i suoi uomini di fiducia, ossia Riccardo Ricciardi, Giovanni Pierani, Bruno Platone, ma anche il coinvolgimento dell’ex comandante della gendarmeria Zechini, ascoltato a Rimini ma non indagato, è quello che interessa maggiormente gli inquirenti. Si muove anche Bologna, l’imprenditore Vitalucci, che sostiene di essere stato oggetto di estorsione e usura da parte di Bianchini, ha presentato circostanziate denunce, ed ora la Dda e i Ros bolognesi hanno avviato un’indagine parallela. Giovedì alle 10, a San Marino, si riunisce anche la commissione di Giustizia: sarà il magistrato dirigente del tribunale a riferire cos’è accaduto alla prima indagine affidata al commissario Marsili, rimasta ferma per mesi. Sul caso è stato aperto un fascicolo e il dirigente ha anche preparato una relazione.
Francesca Biliotti
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