In Emilia-Romagna sono Bologna e Modena le province più esposte alla diffusione dell'illegalità economica e alla penetrazione della criminalità organizzata. E altre province - Parma, Reggio Emilia e Rimini - hanno una vulnerabilità maggiore rispetto alla media nazionale. A dirlo è l'Osservatorio della legalità in Emilia-Romagna, curato dall'Unioncamere regionale e presentato a Bologna. "Il rispetto della legalità è un pilastro fondamentale ed un fattore importante per garantire un processo di sviluppo economico - ha detto Claudio Pasini, segretario generale di Unioncamere Emilia-Romagna - L'economia illegale esercita una dissuasione sui mercati e sui potenziali investitori. Il nostro compito è dunque quello di sensibilizzare al tema della legalità e assistere gli imprenditori: accompagnandoli a resistere ai condizionamenti e assistendoli nelle denunce". Dai dati (che si riferiscono al triennio 2010-2012) presentati dall'osservatorio emerge che la provincia della regione con una vulnerabilità del territorio maggiore alla media nazionale è Modena (al 17/o posto in Italia), seguita da Bologna (18/a), Rimini e Reggio Emilia (rispettivamente 28/a e 29/a) e Parma (36/a). Le altre province - Ferrara, Forlì-Cesena, Piacenza e Ravenna - sono invece al di sotto della media nazionale. L'analisi dinamica dell'illegalità vede invece al 2/o posto in Italia la provincia di Rimini, 4/a è Reggio Emilia, 12/a Ferrara, 15/a Modena, 21/a Piacenza, 26/a Parma; più distanti nel ranking le altre province. Per quanto riguarda l'illegalità commerciale sono Parma e Ravenna le due province che superano i dati medi nazionali. Per l'illegalità economico-finanziaria sono, infine, Rimini, Ravenna e Bologna.
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