Crisi idrica in Romagna: appello alla collaborazione
Dei 1000 litri al secondo che vengono immessi nella rete idrica riminese, solo 50 arrivano da Ridracoli e vanno, quasi esclusivamente, a Verucchio, Torriana e Poggio Berni. Ma anche in caso di blocco della fornitura da Ridracoli, i tre comuni non rimarranno a secco, come è stato assicurato dai vertici politici provinciali e dai tecnici.
Resta il fatto che Rimini, che attinge l’acqua, dal Marecchia, dal Conca e relative falde e pozzi e dal Canale Emiliano Romagnolo, sta vivendo una delle maggiori crisi idriche della sua storia recente. Almeno un terzo dei pozzi utilizzati attualmente per il prelievo dell’acqua sul territorio provinciale è ai livelli di guardia e, per non peggiorare la situazione, il presidente Ferdinando Fabbri insieme ai sindaci della provincia e al prefetto, nel pomeriggio hanno raggiunto un accordo per l’emanazione di un’ordinanza nei prossimi giorni.
Verrà disposto il blocco totale del prelievo dai pozzi privati – così da rimpinguare le falde -; le sanzioni già previste per gli abusi e gli sprechi verranno attuate con rigore da polizia provinciale e comunale e verrà anche messa in atto una campagna per la responsabilizzazione dei cittadini al risparmio idrico.
Anche la chiesa riminese partecipa all’operazione risparmio: lunedì sera il vescovo Lambiasi officerà una veglia di preghiera in Duomo, rivolgendosi alla Madonna dell’Acqua e i parroci della diocesi, rilanceranno nelle omelie, il risparmio idrico.